domenica 27 dicembre 2020

Seconda lezione di latino: i casi del latino



Salve!

Eccoci alla seconda lezione di latino che riguarda i casi.

In primis bisogna dire che il latino manca di una categoria grammaticale: gli articoli. 

Per sopperire a questa mancanza si serve dei casi (non umani, per fortuna!), cioè all'uso di desinenze a fine parola, dette anche suffissi.

Grazie a questi suffissi riusciamo a capire la funzione sintattica che la parola ha all'interno di un sintagma o di una frase, cioè se la parola funge da soggetto, da complemento o da altro.

Vi ho segnato i sei casi del latino coi colori, così riuscite a individuarli più facilmente.

I casi fanno parte della morfologia perché la radice di una parola, cioè quella che porta il significato della stessa, ha bisogno di attaccarsi a un suffisso per espletare la funzione sintattica di soggetto, complemento o altro. Eppure questi stessi casi rientrano pure nella sintassi, quindi diciamo che costituiscono la fusione fra morfologia (studio della formazione delle parole), sintassi (studio delle relazioni fra le parole in un sintagma o una frase) e persino semantica (studio del significato delle parole).

Tranquillizzatevi: è più semplice a farsi che a dirsi.

Leggete di sotto tutti i casi.

Nominativo, accusativo e vocativo --> casi retti (esprimono relazioni sintattiche anche, ma non necessariamente, tramite preposizioni)

Genitivo, dativo, ablativo --> casi obliqui (sono spesso necessariamente accompagnati da preposizioni per esprimere determinate relazioni sintattiche)

  • Nominativo: soggetto (chi? che cosa?), attributo del soggetto (com'è? - cfr. predicato nominale), apposizione del soggetto, complemento predicativo del soggetto.

1° esempio: Johannes bonus et humanus in scholā est.

[trad.: "Giovanni è buono umano a scuola"]; --> soggetto + attributo del soggetto

2° esempio: Passer mortus est meae puellae, passer deliciae meae puellae.

[trad.: "E' morto il passero della mia ragazza, il passero gioia della mia ragazza"] (questo esempio un po' ambiguo l'ho trovato su Internet!); --> apposizione del soggetto  

(oddio, un po' malizioso come esempio! :D )

3° esempio: Caesar consul vocabātur.

[trad.: "Cesare era chiamato console"]. --> complemento predicativo del soggetto

  • Genitivo: complemento di specificazione (di chi? di che cosa?), complemento partitivo (fra chi? fra cosa?).

1° esempio: Filius Anchisae Aenēas vocabātur. 

[trad.: "Il figlio di Anchise si chiamava Enea"] --> complemento di specificazione

2° esempio: Rosa flos florum est.

[trad.: "La rosa è il fiore dei/fra i fiori"] --> complemento partitivo

  •      Dativo: complemento di termine (a chi? a che cosa?), complemento di vantaggio e svantaggio (a favore/sfavore di chi/che cosa?).

1° esempio: Magistrae librum do.

[trad.: "Do il libro all'insegnante"] --> complemento di termine

2° esempio: Pugnāmus patriae.

[trad.: "Combattiamo per/contro la patria"] --> complemento di vantaggio/svantaggio

  • Accusativo: complemento oggetto (chi? che cosa?), attributo dell'oggetto (com'è?), apposizione dell'oggetto, complemento predicativo dell'oggetto.

 1° esempio: Epĭstulas mitto.

[trad.: "Invio lettere"] --> complemento oggetto

2° esempio: Bellam domum vĭdĕo.

[trad.: "Vedo la casa bella"] --> attributo dell'oggetto

3° esempio: Vidi passerem meae puellae, passerem deliciam meae puellae.

[trad.: "Ho visto il passero della mia ragazza, il passero gioiadella mia ragazza"] --> apposizione dell'oggetto

4° esempio: Vocabant Caesarem consulem.

[trad.: "Chiamavano Cesare console"] --> complemento predicativo dell'oggetto

 

Accompagnato da preposizioni: complemento di svantaggio, complemento di causa (esterna), complemento partitivo.

5° esempio: Pugnāmus in/contra patriam.

[trad.: "Combattiamo contro la patria"] --> complemento di svantaggio

6° esempio: Caesar ob/propter victoriam exultabat.

[trad.: "Cesare esultava per la vittoria"] --> complemento di causa (esterna)

7° esempio: Rosa flos inter flores est.

[trad.: "La rosa è il fiore dei/fra i fiori"] --> complemento partitivo

  • Vocativo: esprime la chiamata, il richiamo, l'invocazione... le jastemme, pure!

Esempio: Tu quoque, Brute, fili mi! 

[trad.: "Anche tu, Bruto, figlio mio!"]

N.B.: Molto spesso il vocativo italiano assume valore esclamativo e allora si trova espresso in latino, nelle frasi esclamative, non più con il vocativo ma con l'accusativo semplice o preceduto da o, heu, bene (me felicem! = o me felice!; o mirabilem impudentiam! = ostraordinaria sfacciataggine!)

  • Ablativo: spesso è preceduto da preposizioni ed esprime vari complementi: complemento di causa (interna), complemento di causa (impediente), complemento di vantaggio, complemento partitivo.

·        1° esempio: Dolore flebam.

[trad: "Piangevo per il dolore"] --> complemento di causa (interna)

2° esempio: Prae pluviā ludere in horto non potui.

[trad.: "A causa della pioggia non ho potuto giocare in giardino"] --> complemento di causa (impediente)

3° esempio: Pugnāmus pro patriā.

[trad.: "Combattiamo per la patria"] --> complemento di vantaggio

4° esempio: Rosa flos ex florĭbus est.

[trad.: "La rosa è il fiore fra i fiori"] --> complemento partitivo

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