domenica 10 gennaio 2021

Quarta lezione di latino: la seconda declinazione e gli aggettivi di prima classe

Salve!

Spero che la lezione precedente sia stata semplice, o almeno semplificata dai "trucchetti" a livello di desinenze raggruppate (Prima declinazione e sue particolarità).

Passiamo adesso al secondo step.

Innanzitutto la seconda declinazione non fa prendere collera a nessun genere: se nella prima sono inclusi solo sostantivi maschili e femminili, in questo caso abbiamo anche il genere neutro:

  • maschile: sostantivi il cui nominativo termina per -us, -er, -ir;
  • femminile: sostantivi il cui nominativo termina per -us;
  • neutro: sostantivi il cui nominativo termina per -um.

La presenza di tutti i generi è un vantaggio perché il lessico è più ampio, però un maggior numero di desinenze da dover ricordare può creare difficoltà.

Vi anticipo già che sono ostacoli più che sormontabili. 

Vediamo insieme in che modo, sempre usando l'elenco con le desinenze raggruppate.

Sostantivi maschili e femminili il cui nominativo termina per -us:

  • -us viene usato solo nel nominativo singolare;
  • -e viene usato solo nel vocativo singolare;
  • -um viene usato solo nell'accusativo singolare;
  • -o (con la quantità lunga) viene usato nel dativo e ablativo singolare;
  • -i viene usato nel genitivo singolare e in più nel nominativo e vocativo plurale;
  • -orum (sempre con la quantità lunga sulla -o-) si usa solo al genitivo plurale (a proposito, ora ho notato che nell'immagine di cui sotto ho sbagliato a scrivere: D. v a con populis, e G. con populorum);
  • -os si usa solo nell'accusativo plurale;
  • -is si usa nel dativo e ablativo plurale.
Passiamo ora ai sostantivi maschili il cui nominativo termina per -er:
  • -um: accusativo singolare;
  • -er: nominativo e accusativo singolare;
  • -o (con la quantità lunga): dativo e ablativo singolare;
  • -i: genitivo singolare + nominativo e vocativo plurale;
  • -orum (sempre con la quantità lunga sulla -o-): genitivo plurale;
  • -os: accusativo plurale;
  • -is: dativo e ablativo plurale.
Ultimo ma non meno importante (e anche più facile), i sostantivi con il nominativo terminante in -um:
  • -i: genitivo singolare;
  • -um: nominativo, accusativo e vocativo singolare;
  • -o (con la quantità lunga): dativo e ablativo singolare;
  • -orum (sempre con la quantità lunga sulla -o-): genitivo plurale;
  • -is: dativo e ablativo plurale;
  • -a: nominativo, accusativo e vocativo plurale.

    Ecco le immagini dal quaderno di DragonBall, con la declinazione e le sue particolarità. 





    Cosa c'entrano gli aggettivi di prima classe con la seconda declinazione?, mi potreste chiedere.
    C'entrano eccome.
    Questi aggettivi che sono a tre uscite (aggettivi di genere maschile, femminile e neutro) fanno, per così dire, da trait d'union fra la prima e la seconda declinazione.
    E come?
    Semplice: gli aggettivi che si accostano a sostantivi femminili seguono la prima declinazione; quelli che accompagnano sostantivi neutri e maschili seguono la seconda declinazione, proprio come da immagine sottostante:

    Ricapitolando:

    • dativo e ablativo vanno sempre a braccetto, come due comare;
    • nominativo e vocativo singolare sono differenti solo nei sostantivi terminanti in -us (un esempio lampante è la celeberrima frase Tu quoque, Brute, fili mi!: il nominativo è Brutus);
    • l'accusativo e il genitivo sono quasi sempre snob, cioè prendono desinenze tutte proprie;
    • -i è comune a vari casi (genitivo singolare, nominativo e vocativo plurale);
    • sempre per una questione di economia linguistica, alcune desinenze si ripetono a prescindere dal genere (es. -orum).
    Insomma, le lingue hanno bisogno di fare economia, se no si impazzisce con tante desinenze diverse. Già il quadro non è dei più belli, soprattutto per quanto riguarda le lingue romanze o neolatine (italiano, francese, spagnolo, portoghese, rumeno), se ci fossero state più desinenze il manicomio sarebbe stato più che garantito.

    In più vi dimostro con pochi esempi come il latino sia ancora vivo nelle lingue odierne:
    • -er lo troviamo in inglese (teacher, computer, leader), ma genderless (teacher, per esempio, può essere sia una donna sia un uomo sia altro);
    • bonus malus è un'espressione che le persone patentate conoscono bene: Bonus malus assicurazione.
    Visto com'è più semplice ragionare per ponti d'asino, per collegamenti fra varie lingue?
    In questo modo facciamo funzionare meglio i neuroni, che hanno una struttura reticolare: nucleo, dendriti, mitocondri, sinapsi e altro.


    Facciamo funzionare meglio questi collegamenti cerebrali, facendone a nostra volta fra le varie lingue. In questo modo riusciamo a orientarci meglio, a ricordare di più desinenze e altri concetti.

    Alla prossima, con tre siti da cui esercitarsi sugli argomenti trattati finora.

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